18 marzo 2019

Gal Keidan, 19enne soldato israeliano di Beersheba, è stato ucciso, e altri due israeliani sono stati gravemente feriti, domenica mattina vicino ad Ariel, in Cisgiordania, da un terrorista palestinese (forse con dei complici) che ha dapprima accoltellato a freddo il giovane e gli ha sottratto l’arma con la quale gli ha sparato, uccidendolo; poi ha usato l’arma per sparare a tre veicoli di passaggio, ferendo un civile (Achiad Ettinger, di 47 anni), e si è quindi impadronito di un’auto con la quale si è diretto verso un altro incrocio dove ha sparato a una terza persona, prima di proseguire verso il vicino villaggio palestinese di Bruchin dove ha abbandonato il veicolo rubato facendo perdere le proprie tracce. Le Forze di Difesa israeliane hanno lanciato in tutta la Cisgiordania settentrionale la caccia al terrorista (probabilmente ferito dalla prima reazione dei soldati aggrediti). Secondo quanto riferito, i palestinesi della zona sono stati esortati dai loro dirigenti a far sparire le telecamere di sicurezza per rendere più difficili le ricerche. “Sono sicuro che questi terroristi saranno catturati e consegnati alla giustizia, esattamente come quelli che hanno commesso attentati simili prima di loro”, ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Con un comunicato, la Jihad Islamica palestinese ha acclamato l’attentato e celebrato “gli eroi ribelli in Cisgiordania”, pur non rivendicandone la diretta responsabilità. Anche Hamas ha esaltato il mortale attentato come una “risposta ai crimini dell’occupazione israeliana a Gerusalemme e alla moschea di Al-Aqsa”, aggiungendo che “l’oppressione non riuscirà a sconfiggere la volontà del nostro popolo di proseguire sulla via della jihad”. Nella striscia di Gaza, attivisti palestinesi hanno distribuito dolci per le strade per “festeggiare” l’attentato terroristico presso Ariel.