19 luglio 2022

Il Comitato Onu contro la tortura (organismo con sede a Ginevra, sussidiario dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani) si concentra per la prima volta sull’Autorità Palestinese per determinare se i suoi comportamenti sono conformi alla “Convenzione delle Nazioni Unite contro tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti”. L’esame riguarda anche le azioni di Hamas nella striscia di Gaza. Il Comitato Onu contro la tortura, composto da 10 membri, ha il compito di esaminare ogni quattro anni tutti i paesi aderenti alla Convenzione (ad oggi, 174). Tuttavia, questa è la prima volta che esamina l’Autorità Palestinese benché essa abbia aderito alla Convenzione sin dal 2014. “Continuano a emergere prove di torture diffuse e altri trattamenti crudeli, disumani o degradanti dei detenuti nelle carceri palestinesi in Cisgiordania e Gaza” dice Hillel Neuer, direttore di “UN Watch” che martedì ha pubblicato sul suo sito web un rapporto che mostra le sistematiche pratiche di tortura utilizzate da Autorità Palestinese e da Hamas sui detenuti tra cui persone LGBTQ, attivisti per i diritti umani e palestinesi accusati di vendere terreni a israeliani o di collaborare in altro modo con lo stato ebraico. Oltre a questo, il Comitato Onu contro la tortura dovrebbe esaminare altri rapporti presentati da ong americane, palestinesi e israeliane tra cui Human Rights Watch, il Palestinian Coalition Against Torture, la Clinic on International Human Rights dell’Università di Gerusalemme e altri che non fanno mai notizia sui mass-media e a livello politico-diplomatico