19 settembre 2022

Nella sua prima intervista a una testata occidentale, il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha messo in dubbio che la Shoà sia veramente avvenuta, affermando che la cosa deve essere “indagata da storici e ricercatori”. Parlando domenica alla CBS, Raisi ha anche definito Israele un “falso regime”. L’ambasciatrice degli Stati Uniti per la lotta all’antisemitismo Deborah Lipstadt ha definito “ridicola e pericolosa” l’esortazione di Raisi a fare ricerche storiche per accertare se la Shoà sia davvero avvenuta, aggiungendo che le parole del presidente iraniano sono “una forma di negazionismo dell’Olocausto e dunque una forma di antisemitismo”. Il capo di stato maggiore delle Forze di Difesa israeliane Aviv Kohavi, in visita al campo di sterminio nazista di Auschwitz, ha commentato: “Non devi essere uno storico o un ricercatore per comprendere gli orrori della Shoà, basta che sei un essere umano. Chiunque menta e neghi la dolorosa e solida verità della storia – ha continuato Kohavi – mente facilmente oggi e naturalmente mentirà in futuro. E questo è un ulteriore promemoria del fatto che a questa gente non deve essere consentito possedere nessuna capacità di alcun tipo di sviluppare armi di distruzione di massa”.