20 agosto 2021

Il segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah ha annunciato giovedì mattina la partenza di una nave con petrolio iraniano diretta in Libano. Nasrallah aveva ripetutamente avvertito che Hezbollah avrebbe importato petrolio iraniano se non lo avesse fatto il governo di Beirut. Il petrolio iraniano è soggetto a sanzioni internazionali. Nasrallah ha messo in guardia Israele e Stati Uniti dicendo che “dal momento in cui la nave iraniana salperà, Hezbollah la considererà territorio libanese”, aggiungendo che si tratta di una questione “legata all’orgoglio del nostro popolo” che “rifiuta di essere umiliato”. Nonostante l’aggravarsi della crisi economica in Libano, Nasrallah ha ribadito giovedì che la priorità assoluta di Hezbollah è il conflitto contro “l’entità sionista usurpatrice” nel quadro “dell’asse della resistenza” sostenuto dall’Iran, e ha esortato i suoi ascoltatori a “schierarsi a fianco del popolo palestinese in Cisgiordania, nella striscia di Gaza assediata, a Gerusalemme e nella diaspora, e a sostenere il diritto del popolo palestinese di riscattare la sua terra dal fiume al mare” (cioè, cancellando Israele). E ha concluso: “Attendiamo con impazienza il giorno in cui gli invasori sionisti lasceranno la terra di Palestina, perché sarà la fine di tutti gli invasori e tutte le occupazioni”. L’ex primo ministro libanese Saad al-Hariri ha attaccato la dichiarazione di Nasrallah su Twitter: “Hezbollah sa che la radice della crisi del carburante in Libano è il contrabbando a favore del regime siriano – ha scritto Hariri – E sa anche che le navi dall’Iran portano con sé ulteriori pericoli e sanzioni per il Libano, come quelle imposte al Venezuela. Definire la nave iraniana ‘territorio libanese’ costituisce una violazione della nostra sovranità nazionale e un indecente invito a trattare il Libano come se fosse una provincia iraniana”.