20 agosto 2021

Immagini satellitari fornite a YnetNews dall’agenzia spaziale statunitense NASA mostrano che l’enorme incendio che ha devastato per più di due giorni le colline boscose a ovest di Gerusalemme è divampato contemporaneamente in tre focolai non collegati fra loro, avvalorando l’ipotesi che si sia trattato di un atto doloso. Secondo Amitai Dan, ricercatore su sicurezza informatica e analista di intelligence, l’incendio è scoppiato domenica scorsa alle 15.00 (ora locale) nello stesso momento in tre luoghi distanti ca. 4 km. fra loro, vicino alle località di Beit Meir, Shoeva, Ramat Raziel e Givat Ye’arim. Fin dall’inizio, vigili del fuoco e polizia israeliana avevano sospettato che l’origine dell’incendio fosse umana, pur non essendo chiaro se attribuibile a negligenza o dolo. Secondo la squadra investigativa, almeno uno dei focolai situato vicino a Beit Meir è un luogo reso quasi inaccessibile da arbusti e spine ai normali escursionisti.

I punti d’innesco dell’incendio presso Gerusalemme (clicca per ingrandire)