20 giugno 2017

Da alcuni anni Israele fornirebbe segretamente aiuti in denaro, cibo, carburante e medicinali a gruppi di ribelli siriani anti-regime attivi sulle alture del Golan. Lo ha scritto domenica il Wall Street Journal in un reportage basato su interviste a cinque ribelli siriani. Scopo degli aiuti sarebbe quello di garantire una zona cuscinetto che separi i 70 km di confine israelo-siriano dalle aree che sono preda della guerra civile che imperversa in Siria, evitando in particolare che si insedino nel Golan gruppi affiliati al regime di Assad o all’Iran, come l’organizzazione terrorista sciita libanese Hezbollah. Interpellate dal giornale, le autorità di sicurezza israeliane si sono limitate a ribadire che Israele non è coinvolto nella guerra interna siriana, ma che le sue Forze di Difesa restano “impegnate a garantire i confini d’Israele e impedire che si stabiliscano cellule terroristiche e forze ostili ai propri confini, oltre a offrire aiuti umanitari ai siriani della zona”. E’ noto che dal 2013 Israele ha curato circa 3.000 feriti siriani, sia civiliche combattenti, e ha fornito aiuti umanitari come cibo e indumenti ai civili siriani vicini al confine, soprattutto durante i mesi invernali. Tutte le parti coinvolte nella guerra civile siriana si accusano periodicamente a vicenda di essere sostenute militarmente da Israele.