21 giugno 2021

“La vittoria elettorale in Iran di un boia estremista è l’ultimo campanello d’allarme per le potenze mondiali”. Lo ha detto domenica il premier israeliano Naftali Bennett, aprendo la prima riunione settimanale del nuovo governo. “L’Iran – ha continuato Bennett – ha eletto un nuovo presidente: Ebrahim Raisi. Per chi avesse dei dubbi, non è la popolazione che lo ha eletto, è la Guida Suprema Ali Khamenei che lo ha voluto. Fra tutte le persone che Khamenei poteva scegliere, ha voluto il boia di Teheran, l’uomo noto agli iraniani e in tutto il mondo per aver guidato i Comitati della morte che hanno giustiziato migliaia di cittadini iraniani innocenti. La scelta di Raisi è l’ultima possibilità per le potenze mondiali di aprire gli occhi e capire con chi hanno a che fare prima di tornare all’accordo sul nucleare. Questi sono assassini di massa. Un regime di feroci carnefici non può avere armi di distruzione di massa che gli consentirebbero di uccidere non migliaia, ma milioni di persone. Su questo, la posizione di Israele non cambierà”. “Il nuovo presidente iraniano, noto come il Macellaio di Teheran – gli ha fatto eco il ministro degli esteri, Yair Lapid – è un estremista responsabile della morte di migliaia di iraniani, ed è impegnato nelle ambizioni nucleari del regime e nella sua campagna di terrorismo globale. La sua elezione dovrebbe suscitare una rinnovata determinazione a fermare immediatamente il programma nucleare iraniano e porre fine alle sue distruttive brame regionali”.

Il neoeletto presidente iraniano Ebrahim Raisi fotografato tre anni fa durate un incontro con alti ufficiali Hezbollah presso il confine libanese con Israele, dove dichiarò: “Presto assisteremo alla liberazione di Gerusalemme” (clicca per ingrandire)