21 maggio 2020

Più del 70% dei pazienti covid-19 in Israele sono stati infettati da un ceppo nato negli Stati Uniti, secondo uno studio dell’Università di Tel Aviv pubblicato lunedì, dal quale risulta che il resto dei contagi in Israele sono giunti da Belgio (8%), Francia (6%), Inghilterra (5%) e Spagna (3%) seguiti da Italia, Filippine e Russia. Praticamente nessun contagio in Israele da Cina, Corea del Sud e Singapore. I ricercatori sono giunti queste conclusioni confrontando le sequenze genomiche di pazienti israeliani con 4.700 sequenze genomiche provenienti da diverse aree del mondo. La dottoressa Adi Stern, della Scuola di biologia e biotecnologia delle cellule molecolari dell’Università di Tel Aviv, ha spiegato martedì al Jerusalem Post che gli israeliani rientrati dagli Stati Uniti hanno involontariamente creato “catene di trasmissione”.