21 ottobre 2020

Nel secondo trimestre fiscale del 2020 il prodotto interno lordo israeliano si è ridotto del 28,7% su base annua, il che, insieme alla performance nel primo trimestre gravemente segnato dallo scoppio della pandemia, ha causato una contrazione dell’economia del 10,1% nei primi sei mesi. Lo ha comunicato lunedì l’Ufficio Centrale di statistica. I dati del secondo trimestre mostrano la peggiore contrazione del Pil dalla nascita di Israele nel 1948, secondo quanto riportato dal quotidiano finanziario Globes. Inoltre, secondo il Ministero delle finanze, la recessione innescata dal coronavirus e i massicci piani di salvataggio del governo per il settore privato hanno portato il deficit di bilancio di Israele a 123 miliardi di shekel (36 miliardi di dollari) ovvero al 9,1% del Pil nei 12 mesi che terminano a settembre 2020. L’aumento del disavanzo era previsto, osserva il Ministero, soprattutto perché durante la pandemia la riscossione delle imposte è diminuita del 9,9%.