22 aprile 2021

Cina esclusa (dove si ritiene che le esecuzioni capitali siano migliaia, ma sono classificate come segreto di stato), e nonostante un calo delle condanne a morte a livello mondiale, i paesi del Medio Oriente si confermano tra i più letali carnefici del mondo, stando a un rapporto diffuso mercoledì da Amnesty International. Quattro stati della regione – Iran, Egitto, Iraq e Arabia Saudita – sono in vetta alla lista globale e continuano a infliggere pene capitali mediante fucilazione, decapitazione e impiccagione totalizzando nel 2020 l’88% delle esecuzioni totali conosciute. I numeri mostrano che la regione è “veramente in controtendenza rispetto al resto del mondo – ha detto Heba Morayef, direttrice di Amnesty per Medio Oriente e Nord Africa – Il Medio Oriente spicca come una regione che resta attaccata all’uso della pena di morte dopo processi profondamente iniqui”.