22 febbraio 2019

Parlando venerdì scorso dopo un attacco terroristico nel sud-est dell’Iran costato la vita a due decine di membri della Guardie Rivoluzionarie, il comandante del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane Qassim Soleimani ha sostenuto (senza peraltro elaborare meglio la tesi) che il wahhabismo, la versione ultraconservatrice dell’islam sunnita dominante in Arabia Saudita, acerrimo nemico di Teheran, “ha le sue radici nel giudaismo ed entrambi sono collegati all’ISIS”. Soleimani ha ribadito la condanna del wahhabismo dicendo che ha distorto il credo musulmano. “La Repubblica Islamica d’Iran – ha detto – è l’unico sistema di governo basato sull’islam, e i sionisti non osano attaccarci a causa del forte radicamento di Hezbollah e Hamas nella regione”. Nel suo lungo discorso, Soleimani ha anche incluso una dissertazione sull’importanza del martirio e su come il sistema dell’Iran sia destinato a prevalere.