22 febbraio 2019

33 testimonianze firmate di soldati israeliani, raccolte per mesi da Avihai Shorshan dell’organizzazione My Truth, sono state inoltrate giovedì alla Corte Penale Internazionale dell’Aia come prova che i terroristi di Hamas a Gaza commettono crimini di guerra e usano i civili palestinesi come scudi umani. Le 70 pagine del documento coprono il periodo dal 2014, anno in cui l’Autorità Palestinese è diventata parte dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, fino alle violenze delle “marce del ritorno” organizzate da Hamas nel 2018 ai confini fra Gaza e Israele. Le testimonianze dei soldati parlano di bambini palestinesi usati come scudi umani, ambulanze utilizzate per trasportare armi e terroristi, razzi lanciati da asili, violazioni di cessate il fuoco umanitari e altri crimini di guerra. Un soldato, ad esempio, racconta di un terrorista che “lanciò una granata contro la nostra jeep e appena si rese conto di essere stato visto, afferrò un bambino e lo ha tenne stretto a sé, impedendoci di rispondere al fuoco”. “Il mondo deve capire – spiega Shorashan – che sono questi i criminali di guerra, e non i soldati israeliani che operano in base ai più rigorosi standard etici. Questa denuncia riguarda violazioni sistematiche dei diritti di civili innocenti, israeliani e palestinesi, che secondo cui ogni criterio legale costituiscono crimini di guerra e, in certi casi, crimini contro l’umanità. Le proteste lungo la barriera – continua Shorshan – non sono semplici manifestazioni civili: sono attacchi terroristici contro il nostro confine, e noi sappiamo esattamente cosa ha intenzione di fare Hamas quando riuscisse ad attraversarlo. Non esiste nessun altro paese occidentale che confina con un’organizzazione terroristica: noi ne abbiamo almeno quattro ai nostri confini. E alcune nostre comunità si trovano a poche centinaia di metri dalla barriera”.