22 gennaio 2023

Venerdì scorso la coalizione che sostiene il governo Netanyahu è stata messa in tensione quando il ministro della difesa Yoav Galant, del partito Likud, ha ordinato lo sgombero (puntualmente eseguito) di un avamposto ebraico non autorizzato in Cisgiordania, ignorando la direttiva di rinviare lo sgombero in attesa di ulteriori discussioni emessa dal ministro delle finanze Bezalel Smotrich (partito Religioso Sionista), incardinato al Ministero della difesa con delega sulle decisioni relative a questioni civili in Cisgiordania. Per protesta, domenica il partito Religioso Sionista ha boicottato la riunione settimanale del governo. Sempre domenica, il ministro della pubblica sicurezza Itamar Ben Gvir ha reagito all’incidente inoltrando una richiesta di demolizione di sei strutture costruite illegalmente da palestinesi nell’ultimo mese in Area C (sotto piena giurisdizione israeliana secondo gli Accordi di Oslo), nonché dell’accampamento illegale beduino di Khan al Ahmar. Il leader del partito ultra-nazionalista Otzma Yehudit ha presentato a tal fine un documento con foto aeree e coordinate precise delle costruzioni illegali palestinesi.