22 gennaio 2023

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha destituito domenica il suo principale alleato Aryeh Deri, una mossa che potrebbe scuotere la coalizione di governo nonostante sia stata dettata dalla Corte Suprema e sostenuta dal Procuratore generale. Netanyahu ha affermato di essere stato “costretto, con il cuore pesante e grande dolore” a conformarsi alla sentenza di mercoledì della Corte e porre fine al doppio incarico di Deri come ministro degli interni e della salute. La destituzione entrerà in vigore martedì. Netanyahu si è detto impegnato a tentare “ogni via legale” per permettere a Deri di “continuare a contribuire allo stato d’Israele”. “Questa infelice decisione (della Corte Suprema) – ha detto Netanuahu – ignora la volontà del popolo”. Deri ha dichiarato che continuerà a guidare il suo partito Shas come parlamentare e ad aiutare il governo a portare avanti il suo programma, compresa la riforma della giustizia. “Nessuna decisione giudiziaria mi impedirà di rappresentare i 400mila elettori di Shas”, ha detto Deri, che hanno aggiudicato al suo partito ultra-ortodosso 11 seggi alla Knesset nelle elezioni del primo novembre. La Corte Suprema ha definito la nomina di Deri a ministro “estremamente irragionevole” sia per le sue condanne per reati fiscali passate in giudicato, sia per il fatto che circa un anno fa avrebbe ingannato un tribunale quando, per patteggiare una sospensione condizionale della pena, aveva promesso che non sarebbe tornato a fare politica. La sentenza è stata approvata da 10 giudici contro uno. Secondo alcuni dei 10 giudici, il fatto che Deri abbia ingannato un tribunale è di per sé sufficiente per squalificarlo. Netanyahu dovrebbe ora nominare altri membri dello Shas per sostituire Deri, almeno temporaneamente.