23 febbraio 2018

Parlando delle inchieste a carico del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro dell’istruzione Naftali Bennett (di Bayit Yehudi) ha detto giovedì a radio Galei Tzahal che i governi non devono cadere sulla base di accuse, ma eventualmente solo dopo atti formali di incriminazione. “Come ho già detto – ha spiegato Bennet – le questioni morali vanno giudicate dall’elettore, mentre eventuali reati devono essere giudicati dal sistema giudiziario. Noi ci auguriamo che il primo ministro emerga senza macchie da tutti i processi per il bene suo e dello stato di Israele, e intanto continuiamo a condurre come sempre gli affari dello stato”. I membri del Likud, dal canto loro, hanno adottato mercoledì la posizione secondo cui qualsiasi discorso su dimissioni di Netanyahu deve attendere un’eventuale sentenza di condanna in tribunale. Netanyahu è attualmente sotto inchiesta in due casi separati di corruzione per i quali la polizia ha raccomandato al Procuratore generale la sua incriminazione, mentre alcuni dei suoi principali collaboratori sono sotto inchiesta in altri due casi che potrebbero coinvolgere il primo ministro.