23 giugno 2020

I moderni umani preistorici lasciarono l’Africa per migrare verso nord durante l’era glaciale e seppero adattarsi al clima freddo che allora caratterizzava la terra d’Israele e il Medio Oriente. E’ quanto emerge da nuove ricerche condotte da studiosi della Israel Antiquities Authority e dell’Università di Haifa. Lo studio, pubblicato domenica sul Journal of Human Evolution, ha analizzato i fossili rinvenuti nella caverna Misliya del Monte Carmelo (presso Haifa), risalenti a circa 200.000 anni fa. Vicino a una mascella umana, prima testimonianza nota della presenza di homo sapiens fuori dall’Africa, sono stati identificati i resti di particolari specie di roditori tipici delle regioni settentrionali più fredde. Il che offre nuove informazioni sui tempi del viaggio e della presenza degli umani moderni nella regione. Prima che fosse trovata la mascella del Carmelo si pensava che gli umani moderni avessero lasciato l’Africa circa 100.000 anni fa, e si riteneva che prima di allora il clima rigido dell’Era Glaciale li avesse frenati. La nuova ricerca suggerisce che non fu così, portando a una rivalutazione delle capacità di adattamento dell’umanità sin dai suoi albori. “Le scoperte preistoriche in Israele e in altre regioni del Nord Africa e dell’Europa sud-orientale – ha spiegato Mina Weinstein-Evron, dello Zinman Institute of Archaeology dell’Università di Haifa – stanno cambiando le nostre concezioni sull’evoluzione umana”.

I primi fossili umani moderni in Africa e Medio Oriente (clicca per ingrandire)

 

La caverna di Misliya del Monte Carmelo dove due anni fa è stata scoperta una mascella umana con denti risalente a 177.000-194.000 anni fa (clicca per ingrandire)