23 luglio 2019

“Insieme alla Repubblica Islamica, siamo sulla strada che porta a combattere l’entità sionista e tutti gli arroganti”. Lo ha detto domenica il numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, citato dall’agenzia semi-ufficiale iraniana Fars, durante un incontro a Teheran con Kamal Kharazi, capo del Consiglio strategico iraniano per le relazioni estere. Al-Arouri è giunto sabato nella capitale iraniana con altri capi di Hamas (tra cui Moussa Abu Marzouk, Maher Salah, Husam Badran, Osama Hamdan, Ezzat al-Rishq e Ismail Radwan) per una visita di più giorni durante la quale sono in programma incontri con tutti i massimi dirigenti del regime khomeinista. Incontrando lunedì la Guida Suprema dell’Iran, ayatollah Ali Khamenei, al-Arouri ha detto che “Hamas rappresenta la prima linea dell’Iran”. Dal canto suo Khamenei ha affermato che l’Iran non rinuncerà mai alla propria posizione sulla Palestina spiegando che sostenere i palestinesi “è una questione ideologica e religiosa”, e ha ribadito la condanna del piano di pace Usa dicendo che per opporvisi i palestinesi oggi dispongono “non solo di sassi ma di missili precisi” e che questo costituisce il progresso di cui i palestinesi hanno bisogno. “Il ritorno di quella terra santa al mondo dell’islam – ha aggiunto Khamenei – non è una cosa strana né irraggiungibile”, così come l’obiettivo del capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, di conquistare la moschea al-Aqsa sul Monte del Tempio di Gerusalemme “per noi è un’aspirazione assolutamente concreta e realizzabile”.