23 luglio 2021

Israele ha istituito una Commissione per esaminare le accuse secondo cui il software Pegasus della società NSO sarebbe stato utilizzato in modo improprio. Lo ha annunciato giovedì a radio Galei Tzahal il parlamentare Ram Ben-Barak, che presiede la Commissione esteri e difesa della Knesset. “Quando finiranno il loro riesame – ha detto Ben-Barak – chiederemo di vedere i risultati e valutare se dobbiamo apportare correzioni”. Ben Barak ha spiegato che la priorità di Israele è “rivedere l’intera questione della concessione delle licenze”. Pegasus “ha scoperto molte cellule terroristiche – ha aggiunto Ben Barak – ma se è stato usato in modo improprio o venduto a enti irresponsabili, questo è qualcosa che dobbiamo controllare”. Dal canto suo, l’amministratore delegato della NSO Shalev Hulio ha detto che sarebbe “ben contento che ci fosse un’indagine, in modo da poter riabilitare il nostro nome”. Hulio continua a smentire che la sua compagnia di spyware abbia commesso i misfatti di cui viene accusata dalla stampa mondiale. “Lasciatemi dire una cosa semplice – ha detto Hulio a radio Galei Tzahal – Noi vendiamo sistemi per combattere il crimine e il terrorismo. Chiunque utilizzi il nostro software per spiare un giornalista o un attivista per i diritti umani commette una grave violazione del nostro contratto e anche del rapporto di fiducia”. Al Washington Post, Hulio ha affermato: “Noi abbiamo costruito questa azienda per salvare vite umane. Punto. Penso che non ci sia abbastanza preparazione su ciò che un’organizzazione di sicurezza nazionale o di intelligence deve fare ogni giorno per garantire la sicurezza di base ai propri cittadini. Tutto quello che si sente è questa campagna secondo cui staremmo violando i diritti umani, ed è sconcertante. Perché so quante vite sono state salvate a livello globale grazie alla nostra tecnologia, ma non posso parlarne”. Hulio ha spiegato che la società non può rivelare i dettagli dei suoi contratti per “problemi di riservatezza”, ma ha affermato che offrirà piena trasparenza a qualsiasi governo che cerchi maggiori dettagli. “Che venga qualsiasi ente statale e sarò pronto ad aprire loro tutto”, ha detto. Intervistato da Israel HaYom, Hulio ha aggiunto: “Venirsene fuori con un tale consorzio di giornalisti da tutto il mondo e poi includere Amnesty International sembra una cosa orchestrata. Credo che ci sia dietro il Qatar o il BDS, o entrambi. Alla fine sono sempre gli stessi soggetti. Non voglio sembrare cinico, ma ci sono persone che non vogliono che venga importato gelato e che le nostre tecnologie vengano esportate. Non penso sia una coincidenza che nella stessa settimana cercano di impedire alla (società di intelligence digitale israeliana) Cellebrite di quotarsi in Borsa a New York, e vengono fuori rapporti sulle (società israeliane) Kandiru e Quadream. E ora su di noi. Non credo che sia solo una grande coincidenza” ha concluso Hulio, sostenendo che a suo parere è in atto uno sforzo “per diffamare l’intera industria informatica israeliana”.