23 novembre 2015

Il grandi magazzini tedeschi KaDeWe, che sabato avevano rimosso dagli scaffali i vini israeliani prodotti sulle alture del Golan, a seguito di una grande quantità di proteste sui social network si sono scusati, domenica, ripristinando la situazione precedente. “Gli otto vini israeliani saranno immediatamente rimessi al loro posto – ha scritto un portavoce di KaDeWe – Su questo tema, affrontato a seguito delle raccomandazioni della Commissione Europea, abbiamo agito troppo in fretta e senza sensibilità. Ci dispiace che l’errore del Gruppo KaDeWe abbia portare a incomprensioni, e ce ne scusiamo”. KaDeWe ha poi specificato che commercializza una vasta gamma di prodotti internazionali tra cui più di 200 prodotti israeliani, definendosi “un simbolo di cosmopolitismo internazionale che respinge ogni tipo di intolleranza”. All’inizio della giornata, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si era scagliato contro la decisione di ritirare i vini del Golan. Ricordando la storia del gruppo KaDeWe, originariamente di proprietà di ebrei e successivamente confiscato dai nazisti, Netanyahu aveva sottolineato che, come ampiamente previsto, quella iniziata come un’etichettatura differenziata dei prodotti israeliani stava rapidamente sfociando in un boicottaggio in piena regola. KaDeWe è il secondo più grande department store in Europa dopo Harrods di Londra, con circa 380.000 prodotti in vendita e 40-50.000 clienti ogni giorno. Secondo il tedesco Der Spiegel, le linee guida dell’Unione Europea in materia di etichettatura dei prodotti provenienti da ditte israeliane che operano in Cisgiordania, Gerusalemme est e alture del Golan, hanno causato grande confusione fra i rivenditori tedeschi generando sconcerto e incertezza fra importatori, proprietari di negozi e autorità di controllo tedesche.