24 settembre 2020

I programmi e testi scolastici appena adottati dell’Autorità Palestinese non mostrano sostanziali miglioramenti, nonostante l’impegno preso all’inizio dell’anno di eliminare i casi più eclatanti di antisemitismo ed insegnamento dell’odio. Da un’analisi di IMPACT-se (un ente di ricerca che analizza programmi e testi scolastici in base agli standard UNESCO su pace e tolleranza), risulta che i libri di testo utilizzati quest’anno nelle scuole palestinesi in tutta la Cisgiordania rimangono apertamente antisemiti, incoraggiano la violenza e promuovono jihad e “martirio”. Secondo il rapporto, l’82% dei libri è invariato rispetto allo scorso anno, mentre nei restanti 40 libri sono state trovate 152 modifiche che tuttavia nell’88% dei casi lasciano invariato il materiale problematico o addirittura lo amplificano. Ad esempio, un esercizio di lettura centrato su Dalal Mughrabi (la terrorista che capeggiò la “strage della strada costiera” di 38 israeliani nel 1978) è stato sostituito da un testo su Khalil al Sakakini, noto antisemita e simpatizzante nazista, mentre Dalal Mughrabi ricompare nel libro in una diversa sezione dove viene celebrata come “corona della nazione”. I nuovi programmi specificano la definizione di “jihad” da semplice obbligo privato di tutti i musulmani a guerra religiosa contro Israele. Come negli anni passati, nei libri di testo dell’Autorità Palestinese l’esistenza di Israele è del tutto ignorata: nessuna delle oltre 200 mappe presenti menziona il nome “Israele”. Per contro, IMPACT-se ha recentemente pubblicato un rapporto sull’istruzione negli Emirati Arabi Uniti da cui risulta un rapido miglioramento rispetto agli standard UNESCO.