24 settembre 2021

Le autorità sudanesi hanno preso il controllo dei lucrosi beni che per anni hanno fornito sostegno a Hamas, gettando nuova luce su come il paese sotto l’ex leader Omar al-Bashir fosse diventato una base sicura per il gruppo terrorista palestinese. L’acquisizione di almeno una dozzina di aziende che erano collegate a Hamas, ha scritto giovedì la Reuters, ha contribuito ad accelerare il riallineamento del Sudan con l’Occidente dopo il rovesciamento di Bashir nel 2019. Secondo analisti sudanesi e palestinesi, Hamas ha perso una base all’estero dove i suoi membri e complici potevano risiedere, raccogliere fondi e convogliare armi e fondi iraniani alla striscia di Gaza. Secondo i funzionari di una task force istituita per smantellare il regime di Bashir, i beni sequestrati a Hamas comprendono proprietà immobiliari, quote societarie, un hotel in posizione privilegiata a Khartoum, un ufficio di cambio, una stazione tv e oltre un milione di acri di terreni agricoli. Bashir sosteneva apertamente Hamas ed era amico dei suoi capi. “Godevano di un trattamento preferenziale nelle gare d’appalto, dell’esenzione fiscale ed erano autorizzati a trasferire quel che volevano a Hamas e a Gaza senza limiti”, spiega un membro (anonimo) della task force. Nel decennio successivo alla salita al potere di Bashir nel 1989, il paese divenne un centro per islamisti, ospitò Osama bin Laden per diversi anni e venne sanzionato dagli Stati Uniti per i suoi legami con i terroristi palestinesi. In seguito, Bashir cercò di prendere le distanze dall’islamismo più estremista e nel 2016 tagliò i legami con l’Iran. Ma fino alla caduta di Bashir la rete di sostegno a Hamas rimase in funzione. Oggi molti personaggi affiliati a Hamas si sono trasferiti in Turchia con alcuni beni, ma si sono lasciati alle spalle circa l’80% dei loro investimenti. I leader di transizione sudanesi “si considerano l’esatta antitesi di Bashir in termini regionali – spiega alla Reuters l’analista sudanese Magdi El Gazouli – Vogliono presentarsi come una componente del nuovo ordine di sicurezza nella regione”. “Il colpo di stato contro Bashir – afferma l’analista palestinese Adnan Abu Amer – ha causato problemi concreti a Hamas e Iran, che hanno dovuto cercare alternative che non erano pronte perché il colpo di stato contro Bashir è stato improvviso”.

Dicembre 2011: incontro a Khartoum fra il capo di Hamas a Gaza Ismail Haniyeh (a sinistra) e il presidente del Sudan Omar Hassan al-Bashir (clicca per ingrandire)