25 giugno 2021
Nizar Banat, 44 anni, un dichiarato oppositore dell’Autorità Palestinese nonché candidato per la lista “Libertà e Dignità” alle elezioni parlamentari del 22 maggio annullate dal presidente Abu Mazen, è morto nelle prime ore di giovedì mattina durante il suo arresto da parte delle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese. In una laconica dichiarazione, il governatore palestinese di Hebron Jibreen al-Bakri ha affermato che “la sua salute si è deteriorata” quando le forze palestinesi sono andate ad arrestarlo, e che è stato portato in un ospedale dove è arrivato già morto. Secondo i famigliari, Banat è stato a lungo e duramente percosso dai poliziotti palestinesi durante l’arresto. Di recente Banat aveva esortato i paesi occidentali a tagliare gli aiuti all’Autorità Palestinese a causa del suo crescente autoritarismo e delle violazioni dei diritti umani, e aveva chiesto di avviare un’inchiesta sullo “sperpero di denaro dei contribuenti europei” da parte delle autorità di Ramallah. In quell’occasione, alti esponenti dell’Autorità Palestinese e di Fatah avevano accusato Banat di aver “varcato una linea rossa”. Lo scorso maggio, uomini armati avevano sparato contro la sua casa a Dura, presso Hebron (Cisgiordania), mentre vi si trovavano moglie e figli. Banat aveva attribuito l’aggressione a Fatah, che fa capo ad Abu Mazen e controlla le forze di sicurezza palestinesi. All’inizio di questa settimana, Banat aveva postato su Facebook (100mila follower) un video in cui attaccava con forza la dirigenza dell’Autorità Palestinese per il fallito accordo sui vaccini Pfizer con Israele. Giovedì, dopo la notizia del suo decesso, diverse centinaia di palestinesi hanno protestato a Ramallah e a Hebron. Nel pomeriggio, il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh ha annunciato d’aver deciso di istituire una commissione d’inchiesta sulla morte di Banat. Onu e Unione Europea hanno chiesto un’indagine indipendente e trasparente.