26 maggio 2020

Lo scorso marzo, mentre visitava nel Negev settentrionale il sito archeologico Tel Jemmeh nel kibbutz Re’im, il piccolo Imri Elya, 6 anni, si è imbattuto in un oggettino quadrato di argilla con incise due figure. Con i suoi genitori, ha consegnato l’oggetto alla Israel Antiquities Authority i cui archeologi hanno appurato che si trattava di una scoperta più unica che rara in Israele: la tavoletta, che raffigura un prigioniero denudato e legato, condotto da colui che l’ha catturato, risale alla tarda età del bronzo, tra il XV e il XII e secolo a.e.v. In quel periodo l’impero egiziano governava Canaan, che era divisa in “città-stato” governate da re locali. Dalle lettere inviate dai re cananei in Egitto (conosciute come le lettere di El Amarna) si sa che esistevano conflitti e lotte di potere tra le varie città. I ricercatori ritengono che la scena sulla tavoletta sia ispirata alle parate di vittoria e dunque rappresenterebbe il potere del sovrano sul nemico vinto. “La consegna immediata del reperto alle autorità archeologiche – ha affermato Pablo Betzer, archeologo del distretto meridionale della Israel Antiquities Authority – attesta gli alti valori educativi e il senso civico di Imri e dei suoi genitori”.

Imri Elya (clicca per ingrandire)

 

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