27 febbraio 2018

L’ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite Nikki Haley si è scagliata domenica contro il Consiglio Onu per i diritti umani, dicendo che dovrebbe vergognarsi d’aver invitato il ministro della giustizia iraniano Alireza Avaie, noto per le sue violazioni dei diritti umani, a intervenire nell’incontro annuale dell’agenzia, che si tiene questa settimana a Ginevra. L’invito ad Avaie aveva già suscitato l’indignazione di attivisti iraniani e internazionali. “Ancora una volta – ha dichiarato Haley – il Consiglio scredita se stesso permettendo a coloro che violano gravemente i diritti umani di sequestrare i suoi lavori e prendere in giro il suo mandato, che è quello di promuovere i diritti umani universali. Ciò non fa che rafforzare l’appello degli Stati Uniti perché si proceda con le riforme estremamente necessarie del Consiglio, se si vuole che sia considerato un buon investimento di tempo e denaro”. L’Unione Europea nell’ottobre 2011 ha imposto sanzioni contro Avaei e altri funzionari iraniani perché, come affermato dall’ex Procuratore generale di Teheran, è “responsabile di violazioni dei diritti umani, arresti arbitrari, negazioni dei diritti dei prigionieri e aumento delle esecuzioni”. Esponenti in esilio dell’opposizione iraniana hanno affermato che Avaei svolse un ruolo chiave nel famigerato massacro di prigionieri politici del 1988. Secondo Amnesty International, in quell’occasione furono giustiziati nel giro di pochi mesi non meno di 5.000 prigionieri (30.000 secondo i gruppi dell’opposizione iraniana).