27 gennaio 2023

Almeno 7 israeliani uccisi e tre feriti in un attacco con armi da fuoco venerdì sera (alle 8.15 ora locale) presso la sinagoga Ateret Avraham di Neve Yaakov, un quartiere di Gerusalemme nord vicino al confine con l’Autorità Palestinese. Lo hanno riferito fonti mediche e della polizia israeliana. Il terrorista, un 21enne di Shuafat (quartiere arabo palestinese di Gerusalemme nord), ha aperto il fuoco “per diversi minuti” sulle persone che uscivano dalla sinagoga dopo le preghiere del venerdì sera (inizio dello Shabbat) ed è stato poi ucciso in uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza mentre cercava di raggiungere il quartiere arabo di Beit Hanina. Il portavoce locale di Hamas, Mohammed Hamada, ha definito l’attentato di Gerusalemme un “eroico atto di vendetta per il massacro di Jenin”, con riferimento allo scontro a fuoco di giovedì fra terroristi palestinesi e soldati israeliani. Un alto esponente della Jihad Islamica Palestinese a Gaza ha elogiato l’attentato definendolo “un segno che Cisgiordania e striscia di Gaza sono unite contro il nemico israeliano”. Segnalati festeggiamenti in varie località palestinesi, con fuochi d’artificio e spari in aria. Giovedì notte erano stati lanciati sette razzi da Gaza contro Israele. Quattro sono stati intercettati dal sistema di difesa “Cupola di ferro”, mentre tre si sono abbattuti su aree non edificate. Alcuni altri razzi sono ricaduti all’interno della striscia di Gaza. In risposta, le Forze di Difesa israeliane avevano attaccato obiettivi terroristici a Gaza. La Jihad Islamica ha rivendicato la responsabilità dei lanci di razzi.

Neve Yaakov, Gerusalemme, venerdì 27 gennaio (giornata internazionale delle memoria della Shoà): attentato terrorista palestinese contro ebrei all’uscita da una sinagoga (clicca per ingrandire)