27 marzo 2015

L’Arabia Saudita ha lanciato giovedì un’operazione volta a salvare il governo di Abedrabbo Mansour Hadi, il presidente dello Yemen internazionalmente riconosciuto. La coalizione guidata dai sauditi, con il supporto logistico degli Stati Uniti, è rivolta contro i ribelli Houthi sostenuti dall’Iran che hanno occupato vaste aree del paese, compresa la capitale. Il ministero degli esteri iraniano ha condannato l’operazione dell’Arabia Saudita e dei suoi alleati arabi. Anche l’agenzia di stampa statale siriana Sana ha parlato di “evidente aggressione”. Una fonte saudita legata agli ambienti della difesa ha detto che per ristabilire l’ordine nello Yemen potrebbe essere necessaria un’offensiva di terra: “Non possiamo ottenere i nostri obiettivi solo dall’aria” ha detto. Riad sarebbe impegnata con 100 aerei e 150.000 soldati già schierati al confine, ha detto giovedì la tv al-Arabiya. Presenti anche aerei inviati da Egitto, Marocco, Giordania, Sudan, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Bahrain. Egitto, Pakistan, Giordania e Sudan sarebbero pronti a partecipare all’offensiva di terra. Quattro navi militari egiziane sono in rotta verso lo Yemen per proteggere il Golfo di Aden. Intanto un rappresentante del gruppo ribelle, citato da YnetNews, ha detto alla tv Al-Jazeera che gli sciiti yemeniti si vendicheranno contro “il regime saudita sionista” (sic). Le bandiere dei ribelli Houthi recano la scritta: “Morte all’America. Morte a Israele. Maledizione sugli ebrei. Vittoria all’Islam. Allah è grande”.