27 settembre 2021

Due soldati israeliani sono rimasti gravemente feriti, cinque operativi di Hamas e Jihad Islamica sono rimasti uccisi, sabato notte e nelle prime ore di domenica mattina, nel corso di violenti scontri a fuoco fra terroristi e truppe delle Forze di Difesa israeliane impegnate in una serie di operazioni, in cinque diversi villaggi della Cisgiordania, per arrestare i membri di una cellula di Hamas che le forze di sicurezza stavano tallonando da diversi giorni mentre progettava vari attentati all’interno di Israele (in particolare a Tel Aviv e Gerusalemme). Venti i terroristi arrestati. Fonti della sicurezza sospettano che altri membri della cellula siano ancora a piede libero. Il portavoce militare Ran Kochav ha detto che l’esercito mette in conto che Hamas e Jihad Islamica palestinese possano reagire con lanci di razzi dalla striscia di Gaza. In un comunicato che celebra “il sangue dei martiri” che “continuerà ad alimentare la rivoluzione del nostro popolo contro l’occupante sionista”, Hamas accusa direttamente l’Autorità Palestinese e il suo coordinamento con Israele per la sicurezza in Cisgiordania. Dal canto suo, il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen ha condannato l’uccisione dei terroristi definendola “un ignobile crimine”. Secondo fonti della sicurezza citate domenica dal Jerusalem Post, dopo i combattimenti di maggio e la cancellazione delle elezioni da parte dell’Autorità Palestinese si è inasprita la contesa fra Hamas e Fatah per il dominio in Cisgiordania, con un maggiore coinvolgimento di cellule armate. E’ anche probabile che Hamas e Jihad Islamica cercassero di “riscattare” la fallita evasione di loro membri dal carcere di Gilboa.