28 febbraio 2018

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat hanno istituito martedì una squadra negoziale, guidata dal ministro Tzachi Hanegbi, incaricata formulare una soluzione al problema delle tasse municipali sugli immobili delle Chiese (luoghi di culto esclusi). “La squadra negozierà con i rappresentanti delle Chiese per risolvere il problema – dice una dichiarazione dell’Ufficio del primo ministro – Nel frattempo, la Municipalità di Gerusalemme ha sospeso l’azione di riscossione avviata nelle ultime settimane”. La squadra di Hanegbi esaminerà anche la questione delle vendite di terreni da parte della Chiesa greco-ortodossa, sospendendo nel frattempo le proposte di legge al riguardo in discussione alla Knesset. “Israele è fiero di essere l’unico paese del Medio Oriente in cui cristiani e credenti di tutte le fedi hanno piena libertà di religione e di culto – afferma l’ufficio di Netanyahu – Israele è la patria di una fiorente comunità cristiana e accoglie gli amici cristiani da tutto il mondo”. Domenica scorsa i leader delle Chiese cattolica romana, greca ortodossa e armena avevano decretato la chiusura per protesta della Basilica del Santo Sepolcro, peraltro non interessata dal provvedimento fiscale in quanto luogo di preghiera, spingendosi a definire la riscossione delle tasse sugli immobili delle Chiese un provvedimento “che ricorda le leggi di natura analoga che furono promulgate contro gli ebrei in Europa nei periodi bui”. Il sindaco di Gerusalemme Barkat ha ribadito che l’ordinanza riguarda esclusivamente le “proprietà a uso commerciale, come alberghi e negozi, senza toccare i luoghi di culto”, e ha sottolineato che essa è conforme a norme applicate in tutto il mondo.