28 luglio 2021

Le Forze di Difesa israeliane hanno iniziato a sgomberare, martedì, le case modulari di sette famiglie israeliane erette abusivamente nell’avamposto di Beit Dror, sulle colline a sud di Hebron (nel luogo dove nel 2016 venne ucciso il 48enne Miki Mark in un attentato terrorista palestinese).

Operazioni di sgombero delle case israeliane abusive nell’avamposto di Beit Dror (clicca per ingrandire)

28 Luglio 2021 News

28 luglio 2021

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12 Dicembre 2023

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12 Dicembre 2023

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12 Dicembre 2023

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11 Dicembre 2023

In risposta ad un servizio del Washington Post di lunedì, che accusa le forze israeliane d’aver usato proiettili al fosforo bianco durante un attacco nel sud del Libano, le Forze di Difesa israeliane hanno ribadito che usano “solo armi legali”. “I principali proiettili fumogeni utilizzati non contengono fosforo bianco – si legge in una nota – Analogamente a molti eserciti occidentali, le Forze di Difesa israeliane dispongono anche di proiettili fumogeni contenenti fosforo bianco, che sono legali secondo il diritto internazionale, e la scelta di utilizzarli dipende da considerazioni operative e dalle alternative. Questi proiettili sono destinati a creare cortine fumogene, non per attacchi o incendi, e non sono legalmente definiti come armi incendiarie”.

11 Dicembre 2023

Soldati riservisti della Brigata Gerusalemme delle Forze di Difesa israeliane hanno scoperto, domenica, una bambina palestinese di circa 4 anni che si era persa e addormentata su una coperta all’interno di un accampamento militare, nel centro della striscia di Gaza. Daniel Rosenfeld, riservista del Corpo Genio Combattente, ha notato che i piedini erano feriti. In un video ottenuto da Times of Israel si vede Rosenfeld che, insieme a un soldato dell’amministrazione civile, benda i piedini, cerca di pulire il viso e le mani della bambina con delle salviette e di allontanare le mosche, in attesa di consegnarla a un’ambulanza locale per trasferirla a un’équipe medica di Gaza.

11 Dicembre 2023

“Abbiamo circondato le ultime roccaforti di Hamas a Jabaliya e Shejaiya: i battaglioni considerati invincibili, che si preparavano da anni a combatterci, sono sul punto di essere smantellati”. Lo ha detto lunedì in conferenza stampa il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant Gallant, secondo il quale centinaia di operativi di Hamas si sono arresi alle truppe israeliane negli ultimi giorni, il che “mostra cosa sta accadendo” nel gruppo terroristico. “Chiunque si arrende, avrà salva la vita” ha detto Gallant, aggiungendo che tra coloro che sono stati arrestati ci sono anche terroristi che hanno partecipato all’attacco del 7 ottobre contro le comunità israeliane. Gallant ha poi ribadito che il destino del capo di Hamas, Yahya Sinwar, come “di qualsiasi altro comandante di Hamas e dei terroristi di bassa forza è lo stesso: arrendersi o morire. Non esiste una terza opzione”.

11 Dicembre 2023

Soldati israeliani della Brigata di fanteria Nahal hanno scoperto un sito di addestramento di Hamas all’interno di una moschea a Jabaliya, nel nord della striscia di Gaza. In un video diffuso dalle Forze di Difesa israeliane si vede che i piani superiori sopra la moschea erano utilizzati da Hamas per simulazioni di combattimento con mitragliatrici, lanciarazzi, computer e proiettore. In una stanza adiacente, attrezzature per realizzare ordigni esplosivi. Nella moschea sono state trovate anche altre armi da fuoco, granate ed equipaggiamento militare.

11 Dicembre 2023

“La differenza tra Hamas e Autorità Palestinese è che Hamas vuole distruggerci qui e ora, mentre l’Autorità Palestinese vuole farlo per gradi”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intervenendo lunedì alla Commissione Esteri e Difesa. Di recente, Netanyahu ha ripetutamente affermato di non considerare l’Autorità Palestinese un’opzione praticabile per governare Gaza dopo la guerra con Hamas, ricordando il suo sostegno indiretto al terrorismo attraverso l’istruzione, l’indottrinamento e il pagamento di vitalizi-premio a terroristi e alle loro famigliari.

11 Dicembre 2023

I pubblici ministeri di Berlino hanno affermato che le dichiarazioni fatte dal presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen nella conferenza stampa con Olaf Scholz dell’agosto 2022 (in cui accusava Israele d’aver commesso “50 olocausti” contro i palestinesi) costituiscono reato di istigazione all’odio razziale, ma Abu Mazen non sarà penalmente perseguibile a causa della sua immunità diplomatica.

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28 luglio 2021