3 gennaio 2019

Con il primo gennaio Israele ha ufficialmente lasciato l’Unesco, come annunciato un anno fa, accusando l’agenzia Onu per istruzione, scienza e cultura d’essere dominata da pregiudizi anti-israeliani, come dimostrano le insistenti condanne unilaterali di Israele e le risoluzioni che disconoscono i legami fra ebraismo e terra d’Israele. “L’Unesco è un ente che riscrive continuamente la storia, fino al punto cancellare i legami ebraici con Gerusalemme – ha detto lunedì l’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon – E’ un ente corrotto e manipolato dai nemici di Israele, e che se la prende sempre con lo stato ebraico. Non continueremo ad essere membri di un’organizzazione che agisce deliberatamente contro di noi”. Israele, entrata nell’Unesco il 16 settembre 1949, è sede di sei siti dichiarati patrimonio dell’umanità tra cui Masada, la città vecchia di Acri, i templi Bahai a Haifa e la “Città bianca” Bauhaus di Tel Aviv.