3 gennaio 2020

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha formalmente inoltrato al parlamento, mercoledì sera, la richiesta di concedergli l’immunità rispetto alle incriminazioni per presunti casi di corruzione e abuso d’ufficio. Nella lettera di richiesta Netanyahu sottolinea che non chiede “un’immunità perpetua” ma solo per la durata della legislatura, aggiungendo che “la legge sull’immunità ha lo scopo di proteggere i rappresentanti eletti da cause inventate, garantendo che possano servire secondo la volontà degli elettori e non quella dei magistrati”. Dura la reazione di Benny Gantz, leader del partito d’opposizione Blu&Bianco: “Non avrei mai pensato di vedere un primo ministro israeliano sottrarsi a un processo. Netanyahu sa di essere colpevole, altrimenti non avrebbe paura di affrontare il processo”. “È improbabile che l’immunità venga concessa – commenta Gil Hoffman sul Jerusalem Post – ma la domanda potrebbe permettere a Netanyahu di rinviare il processo, perché la Commissione della Knesset preposta ad esaminarla non potrà entrare in funzione finché non sarà formato il nuovo governo”.