3 maggio 2019

L’Autorità Palestinese ha respinto mercoledì una proposta avanzata dall’Unione Europea che prevedeva la modulazione degli stipendi versati ai detenuti palestinesi in base alle condizioni economiche delle loro famiglie anziché in base alla gravità dei crimini commessi. Attualmente l’Autorità Palestinese versa ai terroristi in carcere vitalizi tanto più elevati quanto più gravi sono i reati per cui sono stati condannati e più alto il numero di vittime causate dai loro attentati. Israele ha reagito trattenendo dalle entrate fiscali dell’Autorità Palestinese una somma pari all’ammontare dei premi finanziari versati ai terroristi. Come formula di compromesso, martedì alti funzionari dell’Unione Europea (in particolare il Commissario europeo per i negoziati europei di vicinato e allargamento Johannes Hahn) avevano proposto di trasformare i vitalizi in una forma di previdenza “simile all’assicurazione nazionale israeliana”, una mossa, aveva spiegato Hahn, che regolarizzerebbe i pagamenti ma eliminerebbe qualsiasi incentivo finanziario al terrorismo. Tuttavia l’Autorità Palestinese ha respinto la proposta. Il presidente dell’ente dell’Olp per le questioni dei detenuti, Qadri Abu Bakr, ha detto ad Ha’aretz che nessun leader palestinese potrebbe mai accettare una tale proposta.