31 luglio 2020

I tweet con cui la Guida Suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, invoca la distruzione di Israele non violano le norme di Twitter contro i discorsi di odio in quanto vengono considerati semplici “minacce di politica estera”. Lo ha dichiarato mercoledì la rappresentane di Twitter, Ylwa Pettersson, in video collegamento con la Commissione della Knesset per immigrazione e Diaspora. Pettersson rispondeva a una domanda dell’attivista Arsen Ostrovsky che aveva chiesto perché il 29 maggio Twitter ha etichettato un tweet del presidente Donald Trump sui disordini negli Usa con l’avvertimento che era in violazione delle norme dell’azienda, mentre i molti tweet dei leader iraniani sulla volontà di distruggere Israele non vengono etichettati. “Dunque riassumendo – ha detto la parlamentare di Blu-Bianco Michal Cotler-Wunsh, che presiedeva il dibattito – su Twitter, invocare un genocidio di ebrei va bene ma commentare la situazione politica in alcuni paesi non va bene”. Successivamente, Michal Cotler-Wunsh ha scritto: “Ho chiesto a Twitter di adottare la definizione di antisemitismo della International Holocaust Remembrance Alliance. Twitter non può sostenere di combattere questa forma di odio senza adottarne la definizione più ampiamente riconosciuta”. Poche ore dopo, Khameini ha pubblicato un tweet in cui definisce gli Stati Uniti “Satana incarnato” e “il regime sionista” il loro “cane al guinzaglio”.

L’immagine postata da Khamenei il 19 maggio che propone la “soluzione finale” per lo stato ebraico (clicca per ingrandire)