4 gennaio 2022

In un briefing via zoom lunedì con i giornalisti, il ministro degli esteri israeliano Yair Lapid ha detto di aspettarsi che nel 2022 Israele verrà accusato da organismi delle Nazioni Unite di essere uno “stato di apartheid” e che l’impatto di questa falsa accusa, che Lapid ha definito “una ignobile menzogna”, si vedrà negli eventi sportivi e culturali internazionali. “Pensiamo che nel prossimo anno ci sarà una controversia senza precedenti per velenosità attorno alle parole ‘Israele stato di apartheid’ – ha detto Lapid – Nel 2022 sarà una minaccia tangibile”. Lapid ha additato le campagne palestinesi contro Israele presso la Corte Penale internazionale e la Corte internazionale di Giustizia dell’Aia, la “Commissione d’inchiesta” permanente del Consiglio Onu per i diritti umani e il Comitato Onu per l’eliminazione della discriminazione razziale (CERD). “La commissione d’inchiesta del Consiglio Onu per i diritti umani è senza precedenti – ha sottolineato Lapid – perché non ha limiti di tempo né di portata ed è lautamente finanziata con un numeroso staff”. La Commissione  d’inchiesta su Israele può già contare su un budget di 5,5 milioni di dollari e 18 dipendenti, mentre quella sulla guerra civile siriana dispone di un budget di 2,5 milioni di dollari e 12 dipendenti. “Si vede bene dove vanno a parare”, ha chiosato Lapid. Il ministro ha anche detto che Israele deve stare attento a non apparire come quello che si rifiuta di negoziare. “Sarebbe oggettivamente sbagliato – ha detto – perché i palestinesi, da un lato parlano di portare avanti un processo negoziale, ma dall’altro continuano a fare appello alla Corte Penale Internazionale dell’Aia perché condanni Israele”. E intanto, ha aggiunto Lapid, l’Autorità Palestinese continua a pagare vitalizi a terroristi processati e condannati.