4 marzo 2019

Respingendo le accuse mosse dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dai suoi sostenitori, il Procuratore di stato Shai Nitzan ha dichiarato domenica che la decisione del Procuratore generale Avichai Mandelblit di raccomandare l’incriminazione del premier non è motivata da considerazioni politiche. “Il comportamento di Mandelblit è stato attaccato da due direzioni contraddittorie – ha detto Nitzan, parlando all’Università di Haifa – Da un lato è stato detto che ha usato la mano troppo leggera con il primo ministro; dall’altro, che ha usato la mano troppo pesante. C’è stato anche chi ha sostenuto che il Procuratore generale e l’ufficio del Procuratore di stato hanno agito per motivi politici. Queste accuse non hanno alcun fondamento. Le decisioni sono state prese unicamente sulla base di considerazioni di sostanza basate su prove. La questione dell’identità politica del sospetto non ci interessa” ha concluso Nitzan. “Non va dimenticato – ha scritto domenica l’editoriale del Jerusalem Post – che Mandelblit, nominato dallo stesso Netanyahu, viene dalla destra ed era stato in precedenza segretario di gabinetto di Netanyahu. Fu Netanyahu a spingere per la sua nomina come Procuratore generale”.