4 marzo 2020

Rafael Grossi, neo direttore generale dell’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), ha dichiarato martedì alla AFP che “l’Iran deve decidere di cooperare in modo più chiaro per fornire i necessari chiarimenti” circa tre siti dove, alla fine dell’anno scorso, sono state trovate particelle di uranio. L’AIEA non ha nominato i siti in questione, ma fonti diplomatiche avevano affermato in precedenza che l’agenzia ha chiesto conto all’Iran di un sito, nel distretto di Turquzabad di Teheran, già denunciato in passato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. In un rapporto riservato citato martedì dall’Associated Press, l’AIEA dice di aver inviato domande all’Iran in tre lettere separate senza mai ricevere risposta. Secondo l’AFP, l’AIEA martedì ha anche dichiarato per la prima volta che al 19 febbraio la scorta iraniana di uranio arricchito ammontava 1.510 kg, superando di più di cinque volte il limite di 300 kg fissato dall’accordo sul nucleare del 2015. Alcuni esperti considerano tale quantità sufficiente per produrre un’arma nucleare, benché vi siano ancora diversi passi che l’Iran dovrebbe fare prima di renderlo adatto a uso militare.