49 neo-eletti, 29 donne, 9 generali

I numeri della nuova Knesset

Orna Barbivai, prima donna generale delle Forze di Difesa israeliane, eletta alla 21esima Knesset per il partito Yesh Atid, nella lista Blu&Bianco

Con i risultati completi delle elezioni di martedì scorso, ora si sa non solo quanti seggi avrà ciascuno dei partiti della 21esima Knesset, ma anche i nomi dei 120 eletti.

Sebbene alle elezioni abbia partecipato la cifra record di 39 liste, delle quali solo 14 avevano credibili probabilità di superare la soglia minima del 3,25%, alla fine sono entrate in parlamento solo 11 formazioni: una di più rispetto alla legislatura precedente, ma significativamente meno delle 15 che nel 1999 aveva dato vita alla Knesset più frazionata della storia d’Israele.

Il numero record di questa Knesset è quello dei parlamentari neo-eletti. Fra i 120 che presteranno giuramento il prossimo 30 aprile, ben 49 siederanno alla Knesset per la prima volta, uno di più del precedente record di 48 volti nuovi che erano stati eletti nel 2013. Quasi la metà dei debuttanti appartengono alla lista Blu&Bianco, recentemente creata e guidata da Benny Gantz: dei suoi 35 eletti, infatti, solo 11 erano già presenti nella Knesset precedente. Situazione quasi opposta per il Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu, che vede solo 12 nuovi parlamentari su 36 eletti.

All’alto turn over contribuiscono le 13 neo-parlamentari donne che, insieme a quelle confermate, eguagliano la cifra record di 29 parlamentari donne elette nel 2015 (un dato ancora più notevole se si tiene conto del fatto che alcuni partiti ultra-ortodossi come Shas ed Ebraismo Unito della Torà non candidano donne nelle loro liste). Il numero tuttavia resta ben al di sotto delle 36 parlamentari che servivano nella Knesset uscente al momento del suo scioglimento: durante i quattro anni della legislatura, infatti, si erano aggiunte altre 7 parlamentari, subentrate in posti resi vacanti per vari motivi.

Gadeer Mreeh, prima donna arabo drusa eletta alla Knesset (lista Blu&Bianco). Giornalista tv, dopo il desk arabo della Israel Public Broadcasting Corporation è diventata la prima donna non ebrea a condurre le News in ebraico

Sensibilmente diminuito il numero di parlamentari arabi. Nel 2015 ne erano stati eletti 17, contro i 12 delle elezioni precedenti. Questa volta ne sono passati solo 11, con l’affluenza al voto delle comunità arabo-israeliane scesa a un minimo che non si registrava da anni. La Lista Araba Comune, che nel 2015 aveva ottenuto 13 seggi, si è presentata quest’anno divisa in due formazioni in competizione fra loro, Ra’am-Balad e Hadash-Ta’al, che hanno ottenuto rispettivamente 4 e 6 seggi. L’undicesimo parlamentare arabo-israeliano, Issawi Frij, è stato eletto nella lista del Meretz.

Sono invece aumentati gli eletti dei partiti ultra-ortodossi, che totalizzano 15 seggi (8 per Shas e 7 per Ebraismo Unito della Torà), contro i 13 seggi che avevano complessivamente ottenuto nel 2015.

Dei parlamentari alla prima nomina, alcuni provengono da esperienze nel governo locale, altri sono giornalisti o attivisti. Ma la pattuglia che più salta all’occhio è quella dei generali di divisione (o maggior generali): fra i 49 neo-eletti, ben 6 hanno raggiunto il secondo grado più alto delle Forze di Difesa israeliane. Tra questi, Orna Barbivai, la prima e finora unica donna ad aver raggiunto tale posizione nelle forze armate, e Yoav Seglovitch, che ha raggiunto lo stesso livello nella polizia. Insieme a quelli che erano già parlamentari, il totale dei generali che serviranno nella nuova Knesset sale a 9. Per giunta, ben 3 di loro (Benny Gantz, Moshe Ya’alon e Gabi Ashkenazi) sono stati capi di stato maggiore, vale a dire la più alta carica nelle Forze di Difesa israeliane.

(Da: Times of Israel, 12.4.19)

Risultati delle elezioni 2019: liste, voti ottenuti, percentuale, seggi, variazione dei seggi rispetto alla legislatura precedente:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(By Nick.mon)