5 agosto 2016

“Quello che nel video sembra un comportamento brutale verso una ragazzina indifesa era in realtà un atto per proteggere la bambina che cercava di percorrere una strada vietata verso il quartiere ebraico della città. I poliziotti hanno capito che stava correndo un rischio e, non potendo comunicare con lei nella sua lingua, le hanno preso la sua bicicletta impedendole di cacciarsi nei guai”. Lo hanno detto gli avvocati dei due militari che compaiono in filmato diffuso da B’Tselem. “Quando è apparso chiaro che la ragazzina aveva capito il rischio – hanno aggiunto gli avvocati – i due agenti le hanno permesso di tornare e recuperare la bicicletta”, cosa che il video non mostra. “La principale lezione da trarre è che giudicare un episodio solamente sulla base di un video parziale, senza nemmeno aspettare di sentire la versione degli interessati, è indegno e malevolo”, hanno concluso i legali.