6 gennaio 2022

In un’agitata sessione della Knesset, la coalizione di governo del primo ministro israeliano Naftali Bennett è riuscita mercoledì a far passare un controverso disegno di legge (presentato dal partito arabo Ra’am, parte della coalizione) che consente di allacciare alle reti elettrica, idrica e telefonica migliaia di case arabe costruite abusivamente, soprattutto nel sud del paese (ma anche costruzioni abusive in alcune comunità ebraiche ultra-ortodosse). Il testo è stato approvato con 61 voti a favore e zero contrari, dal momento che l’opposizione ha deciso di disertare la votazione per protesta contro la gestione del dibattito da parte della coalizione (che ne ha limitato i tempi). Tre parlamentari della Lista (araba) Congiunta (all’opposizione) si sono astenuti. I deputati dell’opposizione hanno vivacemente attaccato la maggioranza per aver bocciato un emendamento che prevedeva di collegare all’elettricità anche gli avamposti israeliani costruiti (senza approvazione) in Giudea e Samaria (Cisgiordania). Lo scontro verbale fra le due parti ha visto toni molto accesi.

Il primo ministro Naftali Bennett durante la tempestosa sessione del 5 gennaio alla Knesset (clicca per ingrandire)