7 maggio 2018

“Non vogliamo l’escalation, ma siamo pronti a qualsiasi scenario. Siamo determinati a impedire il radicamento militare iraniano (in Siria), anche a costo di un confronto. Non cerchiamo lo scontro, ma se deve essercene uno, meglio ora che dopo”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, aprendo domenica la riunione settimanale del governo. “Negli ultimi mesi – ha spiegato Netanyahu – le Guardie Rivoluzionarie iraniane hanno trasferito in Siria armi avanzate per attaccarci sia sul campo di battaglia che sul fronte interno, fra cui droni armati, missili terra-terra e batterie anti-aeree che minaccerebbero la nostra aviazione. Siamo determinati a bloccare l’aggressione dell’Iran contro di noi. Le nazioni impreparate ad agire tempestivamente per contrastare l’aggressione contro di loro hanno pagato successivamente prezzi molto più pesanti”.