7 maggio 2020

I palestinesi affiliati a gruppi terroristici possono beneficiare delle attività finanziate dell’Unione Europea. Lo ha scritto il rappresentante UE in Cisgiordania e Gaza, Sven Kuhn von Burgsdorff, in una lettera ufficiale del 30 marzo scorso indirizzata alle ong palestinesi, citata mercoledì dal Jerusalem Post. La lettera afferma che i progetti finanziati dall’UE, anche quelli di organizzazioni palestinesi, devono attenersi alle leggi europee come il divieto di finanziare gruppi terroristici. Tuttavia, aggiunge la lettera, “sebbene entità e gruppi inclusi negli elenchi restrittivi dell’UE [in quanto terroristi] non possano beneficiare di attività finanziate dall’UE, è inteso che una singola persona fisica affiliata, simpatizzante o sostenitrice di uno dei gruppi o entità menzionati negli elenchi restrittivi dell’UE non è di per sé esclusa dal beneficiare delle attività finanziate dall’UE”. La lettera afferma inoltre che “l’UE non chiede a nessuna organizzazione della società civile di cambiare la sua posizione politica nei confronti di alcuna fazione palestinese o di discriminare qualsiasi persona fisica in base alla sua appartenenza politica”. Il messaggio di Von Burgsdorff arriva dopo mesi di proteste da parte delle ong palestinesi che chiedevano all’UE di cancellare la clausola che prevede che gli aiuti vengano inviati solo a organizzazioni senza legami con gruppi designati come terroristi dall’UE. Secondo le ong palestinesi, gruppi come il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP), designato come terrorista da Unione Europea, Stati Uniti, Canada e Israele e responsabile di numerosi attacchi terroristici contro israeliani, sono solo “partiti politici”.