7 maggio 2021

Il ministro degli esteri iraniano Mohammed Javad Zarif ha definito Israele “un regime di apartheid” in un tweet in vista della Giornata Quds (Gerusalemme), che l’Iran khomeinista celebra ogni anno come una protesta contro l’esistenza dello stato ebraico. “La Palestina è un metro di paragone per la giustizia. Pochi sono all’altezza. Ma l’Iran è orgogliosamente al fianco del popolo palestinese, che resiste alla brutalità di un regime di apartheid” ha scritto Zarif su Twitter.

7 Maggio 2021 News

7 maggio 2021

News

4 Gennaio 2024

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4 Gennaio 2024

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4 Gennaio 2024

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4 Gennaio 2024

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3 Gennaio 2024

La Corte Suprema israeliana ha deliberato mercoledì, con sei voti contro cinque, di posporre l’attuazione della legge “sulla ricusazione” approvata lo scorso marzo, volta a proteggere il primo ministro in carica (Benjamin Netanyahu) da un eventuale ordine del procuratore generale, o della Corte stessa, di dimettersi per conflitto di interessi. La Corte ha stabilito che la legge (un emendamento alla Legge Fondamentale “Il governo”) entrerà in vigore con la prossima Knesset, dopo le prossime elezioni. La Corte infatti non ha respinto la legge di per sé, ma ha valutato che la sua attuale approvazione la caratterizza come “un provvedimento chiaramente ad personam”. La coalizione di governo aveva approvato la legge per prevenire una situazione in cui il procuratore generale potesse dichiarare Netanyahu in conflitto di interessi come premier quando si occupa di riforma giudiziaria, essendo egli stesso sotto processo.

3 Gennaio 2024

Hamas e Jihad Islamica Palestinese hanno effettivamente utilizzato l’ospedale Al-Shifa di Gaza come centro di comando militare e per immagazzinare munizioni, sottrarsi ad attacchi delle Forze di Difesa israeliane e nascondere ostaggi. Lo conferma mercoledì un reportage del New York Times che cita informazioni delle agenzie di intelligence americane, che smentiscono lo scetticismo che aveva inizialmente accompagnato le accuse di Israele. Le agenzie di intelligence Usa sarebbero anche in possesso di informazioni che indicano che i terroristi si sono adoperati per tentare di cancellare, prima dell’arrivo dei soldati israeliani, prove e documenti della loro presenza nell’ospedale .

3 Gennaio 2024

Dalla pagina web (in ebraico) delle Forze di Difesa israeliane che aggiorna il numero dei soldati caduti e feriti durante la guerra in corso contro Hamas e altri gruppi terroristi nella striscia di Gaza: complessivamente sono 509 i soldati caduti, per la maggior parte durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele. Altri 2.265 soldati sono rimasti feriti o mutilati. Nell’offensiva di terra a Gaza, avviata il 27 ottobre, sono caduti 175 soldati, altri 983 sono rimasti feriti o mutilati.

2 Gennaio 2024

“Una guerra totale è inevitabile. La consideriamo tutti necessaria. La vogliamo”. Lo affermò lo scorso 25 agosto alla tv libanese Mayadeen (affiliata a Hezbollah) il dirigente di Hamas Saleh al-Arouri, ucciso da un drone a Beirut martedì sera. “Nell’asse della resistenza, nel popolo palestinese e nella nostra nazione – continuò Al-Arouri – vogliamo questa guerra totale. Non è solo qualcosa che diciamo nei media. Ne parliamo a porte chiuse. Ci incontriamo con tutte le parti che parteciperanno a questa guerra totale e discutiamo insieme i diversi scenari e possibilità. Siamo convinti che per noi sia possibile… Non che sia possibile, che sicuramente li sconfiggeremo”. Clicca qui per il video MEMRI (con sottotitoli in inglese)

(clicca per ingrandire)

2 Gennaio 2024

Il vice capo di Hamas all’estero Saleh al-Arouri è stato ucciso martedì sera nel sobborgo Dahiyeh di Beirut dominato da Hezbollah, in un attacco con drone attribuito a Israele. Con sede in Libano, al-Arouri, 57 anni, era vice capo dell’ufficio politico di Hamas e considerato il capo de facto dell’ala militare di Hamas in Cisgiordania. Era anche uno degli esponenti di Hamas più strettamente legati all’Iran e al gruppo terroristico Hezbollah in Libano. La sezione di Ramallah del movimento Fatah (che fa capo al presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen) ha annunciato uno sciopero generale per mercoledì in risposta all’uccisione di Saleh al-Arouri. Clicca qui per un video su X in cui si vedono il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, e il suo vice Saleh Al-Arouri che, insieme ad altri dirigenti di Hamas, si prostrano in segno di gratitudine per il massacro del 7 ottobre in Israele.

Tra le cinque persone rimaste uccise insieme ad al-Arouri nell’appartamento colpito, gli alti esponenti militari di Hamas Samir Findi e Azzam Al-Aqraa.

Mark Regev, portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per i media stranieri, alla MSNBC: “Ovviamente in Libano ci sono molti obiettivi Hezbollah, ma chiunque abbia fatto questo attacco è stato molto chirurgico e ha puntato a un obiettivo di Hamas. Chiunque lo abbia fatto ha un conto aperto con Hamas. Chiunque lo abbia fatto, non si tratta di un attacco allo stato libanese, non è un attacco all’organizzazione terroristica Hezbollah. Chiunque lo abbia fatto, si tratta di un attacco a Hamas, questo è molto chiaro”.

1 Gennaio 2024

Con una decisione di portata storica, la Corte Suprema d’Israele ha annullato lunedì la legge approvata lo scorso luglio che limitava il controllo giudiziario sul governo vietando ai tribunali di pronunciarsi contro decisioni governative e ministeriali in base al criterio della “ragionevolezza” (o ammissibilità etica), e che era l’unico provvedimento finora adottato del controverso pacchetto di riforma giudiziaria sostenuto dal governo ma ampiamente contestato nel paese. E’ la prima volta nella storia di Israele che viene annullata una sezione di una Legge Fondamentale, che ha valore quasi costituzionale. Otto giudici hanno votato per l’abrogazione della legge, sette hanno votato per il suo mantenimento. La sentenza stabilisce preliminarmente il precedente legale secondo cui la Corte Suprema ha facoltà, in determinate circostanze, di annullare anche Leggi Fondamentali, benché queste costituiscano la base dell’autorità di tutte le istituzioni statali, compresa la Corte stessa. Ciononostante, allo stato attuale le Leggi Fondamentali vengono varate o modificate con procedura ordinaria a maggioranza semplice, uno dei motivi per cui la Corte non le ha ritenute pienamente “costituzionali”. Dodici dei 15 giudici hanno concordato sul fatto che la Corte ha la facoltà di annullare Leggi Fondamentali. I sostenitori della petizione contro la nuova legge, così come il procuratore generale Gali Baharav Miara, hanno sostenuto che essa aboliva ogni effettivo controllo giurisdizionale sulle decisioni governative e ministeriali. Dal canto suo, il governo ha sostenuto che il criterio della “ragionevolezza” conferisce alle corti margini discrezionali troppo ampi su decisioni politiche, e che comunque la Corte non avrebbe l’autorità di abrogare Leggi Fondamentali.

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7 maggio 2021