7 marzo 2018

Nel 2018 l’Autorità Palestinese ha aumentato di quasi 56 milioni di dollari i pagamenti a terroristi e loro famiglie. Lo ha detto lunedì il presidente della commissione esteri e difesa della Knesset, Avi Dichter, in occasione dell’approvazione in prima lettura di un disegno di legge volto a ostacolare tale pratica. Dichter ha sottolineato che il presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha autorizzato domenica il bilancio 2018 dell’Autorità Palestinese e ha ricordato che vige una legge che obbliga l’Autorità Palestinese a destinare il 7% del budget a vitalizi per terroristi incarcerati e per le famiglie di quelli morti compiendo attentati. Nel 2017 l’Autorità Palestinese ha destinato a questo scopo oltre 347 milioni di dollari. I “salari” ai terroristi sono tanto più consistenti quanto più gravi gli attentati commessi. Se approvato in via definitiva, il disegno di legge richiederebbe al governo israeliano di detrarre dalle tasse e tariffe che Israele riscuote per conto dell’Autorità Palestinese un importo pari a quello versato dall’Autorità Palestinese ai terroristi. La proposta è ispirata al Taylor Force Act, un disegno di legge Usa (che prende il nome da una vittima americana del terrorismo palestinese) che taglierebbe gli aiuti degli Stati Uniti all’Autorità Palestinese fino a quando non cesseranno i pagamenti ai terroristi. “Il nostro disegno di legge – ha spiegato il parlamentare di Yesh Atid Elazar Stern, uno dei firmatari – non intende solo promuovere la sicurezza dei cittadini dello stato di Israele, ma anche promuovere la pace” osteggiando quello che attualmente funziona come un forte incentivo al terrorismo. Secondo Stern, infatti, in molti casi i terroristi interrogati hanno detto d’aver compiuto attentati per il denaro destinato a loro e alle loro famiglie.