7 marzo 2019

Circa il 90% delle donne israeliane si dichiara soddisfatto della propria qualità di vita e della propria professione, secondo dati pubblicati dall’Ufficio Centrale di Statistica alla vigilia della Giornata internazionale della donna. Dai dati emerge che il 56% delle donne si dichiara soddisfatto del proprio reddito mensile, nonostante risulti ancora mediamente inferiore di 3.700 shekel (905 euro) rispetto al reddito medio degli uomini. La differenza si spiega in parte col fatto che gli uomini lavorano più ore (in media 44,9 ore settimanali, rispetto alle 37 delle donne), ma il divario rimane del 15,8% anche solo su base oraria. Le donne israeliane continuano a godere di un’aspettativa di vita più lunga (in media 84,6 anni contro gli 80,7 degli uomini) e presentano un tasso molto più alto di completamento degli studi superiori con diploma di maturità: 70,9% contro il 59,2% dei maschi. Il divario è ancora più pronunciato nel settore arabo, con il 72,4% delle ragazze che completano con successo gli studi rispetto al 51,6% dei ragazzi. Durante l’anno accademico 2017/18, le studentesse post-maturità erano più di 185.000, pari al 59% del totale. Quarant’anni fa, nell’anno accademico 1969/70, erano il 43,3%. Le donne in Israele, sia ebree che arabe, si sposano più tardi rispetto a 10 anni fa. Nel 2017, era sposato il 51,5% delle donne ebree tra i 25 e i 29 anni d’età, e il 74,4% delle donne arabe: un calo significativo rispetto al 2006 quando, nella stessa fascia di età, erano sposate il 55,1% delle ebree e il 79,6% delle arabe. Aumentata, nell’ultimo decennio, anche l’età media del primo figlio che è passata dai 26,8 anni del 2006 ai  27,6 del 2017. Dei nati da madri ebree, nel 2017 il 5,3% è nato da madri single, il doppio rispetto a 20 anni fa.