8 aprile 2019

Dopo essere entrata giovedì pomeriggio nell’orbita lunare, la navicella spaziale israeliana Bereshit ha eseguito domenica mattina con successo la prima di una serie di manovre per rallentare ed entrare in orbite sempre più piccole intorno al satellite, prima di tentare l’atterraggio previsto per giovedì 11 aprile. Domenica tutti i motori di Bereshit sono stati accesi per 271 secondi, bruciando 55 kg di carburante. La manovra ha ridotto il punto più distante dalla Luna dell’orbita ellittica della sonda da 10.400 km a soli 750 km, mentre il punto più vicino è rimasto a 460 km. Nei prossimi quattro giorni gli ingegneri eseguiranno ulteriori manovre per trasformare l’orbita ellittica in un’orbita circolare, a 200 km dalla superficie lunare. “C’è una significativa possibilità che avvenga uno schianto in atterraggio – ha detto Opher Doron, direttore generale della divisione spaziale delle Israel Aerospace Industries – Si tratta di una manovra ad alto rischio ed è difficile prevedere se riusciremo”. Se ce la farà, Bereshit effettuerà poi due o tre giorni di esperimenti per raccogliere dati sui campi magnetici della Luna prima di spegnersi definitivamente. Dopodiché resterà inerte sulla superficie lunare, andando ad aggiungersi ai circa 181.000 kg (in peso terrestre) di residui umani sparsi sulla Luna. Durante il fine settimana, Bereshit ha inviato foto della superficie lunare con la Terra sullo sfondo . Vedi la foto sul Jerusalem Post