8 giugno 1967: l’Egitto capitola, la Siria continua a bombardare

Sei giorni, cinquant’anni fa. Ottavo video: con la conquista della Cisgiordania, culla del popolo ebraico, finisce l’incubo dei nemici a ridosso di Tel Aviv e del mare

Video 8: quarto giorno di guerra (7 giugno 1967)

Traduzione. 8 giugno 1967, quarto giorno di guerra. Durante i primi tre giorni della Guerra dei Sei Giorni Israele aveva neutralizzato le minacce dall’Egitto, a sud, e dalla Giordania a est. Gli egiziani erano in ritirata, e lo erano anche le forze arabe in Cisgiordania.

Ma l’8 giugno iniziò con uno dei più tragici incidenti della guerra. Aerei israeliani attaccarono per errore l’unità della marina americana Liberty, una nave adibita alla sorveglianza elettronica che incrociava poco al largo. L’attacco fu sospeso non appena si capì l’errore, ma 34 marinai americani erano già rimasti uccisi. Il primo ministro israeliano Eshkol trasmise le sue profonde condoglianze agli americani.

Durante i 19 anni in cui la Giordania aveva avuto il controllo sulla Cisgiordania, l’ampiezza di Israele nel suo punto più stretto era stata di sole 9 miglia (meno di 15 km): un esercito attaccante avrebbe potuto tagliare a metà il paese, una situazione che lo rendeva vulnerabile mettendo a rischio l’esistenza dello stato ebraico, e permetteva anche a forze nemiche di bombardare e cannoneggiare dalle alture della Cisgiordania le città costiere israeliane come Tel Aviv. Ora che la Cisgiordania era in mani ebraiche, il territorio sotto controllo israeliano era largo 44 miglia (più di 70 km). Comunque solo un’ora di strada, ma un’area di territorio che poteva essere realisticamente difesa. Ora Israele controllava sia la piana costiera a ovest delle alture, sia la valle del Giordano a est, una desertica barriera naturale fra Israele e paesi come la Giordania, l’Iraq e l’Arabia Saudita.

Ma per molti israeliani ed ebrei nel resto del mondo la Cisgiordania era molto di più che un territorio necessario per la sicurezza. Era il luogo di nascita del popolo ebraico. Nota già nella Bibbia con i nomi di Giudea e Samaria, la Cisgiordania era stata la casa dei patriarchi ebrei della Bibbia Abramo, Isacco e Giacobbe. Era stata al centro dell’identità ebraica e aveva visto un’ininterrotta presenza ebraica per tremila anni. Che ora fosse sotto il controllo dello stato ebraico era un fatto profondamente toccante per moltissime persone in tutto il mondo.

Per tutta la giornata le forze israeliane consolidarono il loro controllo sulla Cisgiordania, un’area dove vivevano 600mila abitanti arabi. Nel frattempo, a sud, le forze israeliane si spingevano verso il Canale di Suez portando l’Egitto ad accettare un cessate il fuoco, più tardi quella notte.

Nel nord, tuttavia, il bombardamento dell’artiglieria siriana continuava lungo tutto il confine. E Israele passò a concentrare le sue forze sulla Siria.

(Da: Jerusalem U, 8.6.17)

Video 7: terzo giorno di guerra (7 giugno 1967)

Video 9: quinto giorno di guerra (9 giugno 1967)