8 novembre 2022

La tv Canale 12 ha riproposto lunedì vecchi estratti dalla testimonianza resa Yigal Amir, l’estremista ebreo all’ergastolo in Israele per aver assassinato nel 1995 l’allora primo ministro Yitzhak Rabin. Nel video Yigal Amir afferma che i servizi di sicurezza non sapevano nulla su di lui e sulle sue intenzioni e non avrebbero mai potuto prevenire il suo attentato nonostante gestissero un agente doppiogiochista di cui tuttavia nessuno nel suo ambiente si fidava perché era screditato (l’agente Avishai Raviv venne effettivamente incriminato ma poi assolto dall’accusa d’aver saputo e taciuto del piano). Le frasi di Yigal Amir smentiscono l’accusa mossa da leader del partito Sionismo Religioso Bezalel Smotrich che domenica alla Knesset, durante una cerimonia per i 27 anni dall’assassinio di Rabin, ha fatto allusioni a presunte “manipolazioni” dell’assassino da parte dei servizi segreti che lo avrebbero “incoraggiato a portare a termine il suo piano”. Le accuse di Smotrich, definite complottiste, hanno suscitato l’indignata reazione dei servizi di sicurezza e di vari esponenti politici.

Il leader del partito Sionista Religioso Bezalel Smotrich domenica alla cerimonia commemorativa della Knesset per i 27 anni dall’assassinio di Yitzhak Rabin, (clicca per ingrandire)