3 maggio 2017

L’Unesco (agenzia Onu per l’educazione, la scienza e la cultura) ha approvato martedì pomeriggio (in coincidenza con la 96esima Giornata dell’Indipendenza d’Israele) un’altra risoluzione che ignora i legami storici fra ebrei e Gerusalemme respingendo la sovranità dello stato ebraico su qualunque parte di Gerusalemme. La risoluzione è stata adottata dal Comitato Esecutivo Unesco con 20 paesi a favore, 22 astenuti e 10 contrari. Hanno espresso voto contrario gli Stati Uniti, i paesi UE Italia, Regno Unito, Paesi Bassi, Lituania, Grecia, Germania più il Paraguay, l’Ucraina e il Togo. Fra gli astenuti, i paesi UE Estonia, Francia, Slovenia e Spagna più Haiti, Repubblica Dominicana, Messico, Saint Kitts e Nevis, Kenya, Trinidad e Tobago, Albania, Camerun, Costa d’Avorio, Ghana, Mozambico, Uganda, Argentina, India, El Salvador, Giappone, Corea del Sud, Sri Lanka e Nepal. Hanno votato a favore della risoluzione un solo paese UE (la Svezia), i sette stati arabi presenti Algeria, Egitto, Libano, Marocco, Oman, Qatar e Sudan più Iran, Malesia, Mauritania, Nigeria, Senegal, Sudafrica, Bangladesh, Pakistan, Vietnam, Russia, Cina, Brasile, Nicaragua e Ciad. La risoluzione critica duramente il governo israeliano anche per vari progetti nella Città Vecchia di Gerusalemme e nei luoghi sacri di Hebron, e chiede di porre fine al “blocco” israeliano sulla striscia di Gaza senza menzionare gli attacchi contro Israele dalla striscia di Gaza controllata da Hamas. L’ambasciatore d’Israele all’Unesco Carmel Shama-Hacohen ha detto che il numero di paesi contrari o astenuti rappresenta un “successo significativo” rispetto ai soliti voti alle Nazioni Unite. Secondo l’ambasciatore, gli stati arabi che avevano cercato di edulcorare il testo nella speranza di ricevere un più ampio sostegno europeo sono rimasti spiazzati quando hanno visto che l’unico paese UE che ha votato a favore è stata la Svezia.