9 agosto 2019

I rabbini Zalman Nehemiah Goldberg ed Asher Weiss, due delle più alte autorità israeliane in fatto di legge religiosa ebraica, hanno pubblicato negli ultimi giorni delle lettere in cui ribadiscono che agli ebrei osservanti è proibito salire sul Monte del Tempio di Gerusalemme (perché la legge religiosa vieta agli ebrei di entrare nel Qodesh ha-Qodashim, il Sancta Sanctorum del Tempio, ma allo stato attuale non è dato sapere dove esso sorgesse esattamente entro il perimetro della spianata sul Monte). I due rabbini hanno ritenuto necessario ribadire la norma alla vigilia di Tisha Be’av (tra sabato sera e domenica prossimi), il giorno del calendario ebraico in cui si commemora la distruzione sia del Primo che del Secondo Tempio (rispettivamente nel 586 a.e.v e nel 70 e.v.). “È noto e chiaro a tutti – scrive Goldberg – che, secondo la legge ebraica, agli ebrei è proibito entrare in qualsiasi parte del Monte del Tempio. Anche i rabbini delle generazioni passate avevano questa posizione ed grave trasgredirla”. “Per quanto riguarda l’ascensione al Monte del Tempio – ha scritto Weiss – non capisco cosa ci sia da discutere. Dobbiamo solo attenerci alla regola delle generazioni passate che la proibivano totalmente fino alla venuta del Messia”. Goldberg ha anche ricordato che, subito dopo la guerra dei sei giorni del 1967 (che liberò il Monte del Tempio dall’occupazione giordana), ben 53 autorevoli rabbini appartenenti a tutto lo spettro religioso ebraico decretarono che è vietato agli ebrei osservanti entrare nell’area del Monte del Tempio, “e tanto basta”. Ciononostante, anche quest’anno il Grand Mufti di Gerusalemme, Muhammad Hussein, il membro del Comitato centrale di Fatah, Jamal Muheisen, e altre personalità palestinesi citate mercoledì dal quotidiano saudita edito a Londra Asharq Al-Awsat, hanno chiamato alla mobilitazione dei musulmani contro quello che definiscono il piano degli ebrei e del governo israeliano di “dare l’assalto” alle moschee sul Monte del Tempio.