A 800 anni dalla morte, una mostra e un convegno su Maimonide allUniversità di Gerusalemme

image_482Il 19 dicembre, sotto l’egida della Biblioteca nazionale e universitaria dell’Università di Gerusalemme, avranno inizio una mostra e un congresso per commemorare l’800esimo anniversario della morte del grande filosofo e codificatore della legge ebraica Maimonide.
La mostra, intitolata “La grande aquila alla Biblioteca”, sarà inaugurata ufficialmente alla Biblioteca stessa, che ha sede nel campus Edmond J. Safra a Givat Ram (Gerusalemme), alle 19,30 di domenica 19 dicembre, e rimarrà aperta fino al 28 febbraio.
Maimonide (noto in ebraico come Rambam, acronimo per Rabbi Moses ben Maimon) è stato anche definito “la grande aquila” per la sua fama indiscussa come uno dei massimi studiosi ebrei di tutti i tempi e come autorità suprema sulla legge ebraica (Halacha).
Gli oggetti esposti alla mostra comprendono le collezioni della Biblioteca, tra cui rari libri antichi, riproduzioni di un manoscritto miniato della Mishneh Torah del Rambam proveniente dalla Spagna del XIV secolo, ed il commentario del Rambam sulla Mishnah redatto con la sua scrittura ebraico-araba in Egitto all’inizio del XIII secolo.
La mostra sarà aperta dalle 9.00 alle 19.00 da domenica a giovedì, e dalle 9.00 alle 13.00 il venerdì.
Il convegno, che avrà inizio lunedì 20 dicembre alle 9.00 nell’edificio Feldman del campus Edmond J. Safra, vedrà riuniti numerosi studiosi dell’Università di Gerusalemme e di altre istituzioni, che tratteranno vari aspetti di Maimonide e della sua opera.
Nato nel 1138 a Cordova in Spagna (dove è ancora venerato come uno dei figli più illustri della città), Maimonide si trasferì con la famiglia da un posto all’altro della Spagna meridionale, a causa delle persecuzioni. Più tardi, sempre con la famiglia, andò a Fez, in Marocco, e di lì nel 1165 salpò per la Terra d’Israele, dove rimase per breve tempo prima di stabilirsi in Egitto, dove rimase fino alla morte avvenuta il 19 dicembre 1204.
Durante la sua vita Maimonide acquisì una grande conoscenza delle fonti letterarie e religiose ebraiche, oltre alla filosofia, alla scienza e alla medicina. In Egitto divenne un leader della comunità ebraica nonché medico di corte del sultano. I suoi scritti – la maggior parte dei quali furono composti in Egitto – sulla legge e la filosofia ebraica sono stati studiati intensamente nelle generazioni successive, benché incontrassero opposizione ideologica da parte di alcune autorità religiose, sia durante la sua vita che dopo la sua morte. Col passare del tempo i suoi scritti furono largamente accettati e le sue opere sono studiate nel mondo ebraico ancor oggi.

(Ufficio stampa Università di Gerusalemme, 10.12.04)

Nella foto in alto: Manoscritto miniato della Mishneh Torah di Maimonide (Spagna, XIV secolo), in esposizione alla mostra dell’Università di Gerusalemme